Saturday, August 09, 2008
Le mie inchieste per Lumsa news/Abusivismo
Abusivismo: E’vera emergenza?
ROMA. Quali sono le effettive proporzioni del fenomeno dell’abusivismo nella Capitale e quali strumenti sono stati approntati per combatterlo? Lo abbiamo chiesto all’ assessore alla sicurezza del Comune Jean Leonard Touadi e ad Antonio Di Maggio, comandante dell’ VIII gruppo e capo del nucleo sicurezza urbana della polizia municipale di Roma. Il comandante Di Maggio si sofferma soprattutto sul caso lavavetri: ”Il mercato dei lavavetri -spiega- è in mano, per l’80% dei casi, a cittadini di origine romena, i quali hanno conquistato le postazioni dei semafori a suon di botte. Secondo i nostri rilievi a Roma esso conta su poco più di un migliaio di persone tra adulti e bambini, che però si dedicano anche all’accattonaggio”. La questione, dunque, sembra essere di portata decisamente minore rispetto alle attese: ”Il caso di Firenze –continua Di Maggio– portato all’attenzione della stampa, è stato poi gonfiato. Noi, infatti, abbiamo agito su alcune priorità più urgenti come il commercio abusivo, la mendicità, la difesa delle piazze del centro storico dai borseggiatori e soprattutto la prostituzione minorile”. Nessuna ordinanza anti-lavavetri, quindi, ma una forte intensificazione dei controlli per fronteggiare non solo questo fenomeno, ma anche quello dei tanti parcheggiatori “improvvisati” che si aggirano per le strade della Capitale. Si tratta perlopiù di nordafricani e italiani, quasi tutti ex detenuti e/o tossicodipendenti, concentrati prevalentemente in alcune zone, tra cui il Verano, l’Olimpico, il Flaminio e, in estate, il litorale romano, Ostia su tutti.
A parlarne è ora Jean Leonard Touadi, il quale, a differenza di Di Maggio, è convinto dell’esistenza di un vero e proprio racket, che regolerebbe la spartizione di semafori e aree di sosta per gli abusivi. Attualmente, ha messo in evidenza l’assessore, non esiste una regolamentazione di carattere generale che riguardi nello specifico queste due tipologie di lavoro abusivo: ”Siamo in attesa di provvedimenti governativi -spiega- perché il Comune di Roma ha sottolineato già la necessità di norme nazionali, ogni città non può fare a modo suo per queste cose”. Gli unici riferimenti normativi, infatti, possono essere rintracciati nell’art. 155 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza e negli articoli 671 e 600 del nostro Codice penale, rispettivamente sull’accattonaggio e sulla riduzione in schiavitù; a rafforzare il quadro nazionale in materia è intervenuto solo ora il tormentato pacchetto sicurezza, giunto all’approvazione la scorsa settimana. Parte integrante del pacchetto è proprio il disegno di legge sulla pubblica sicurezza, che prevede, tra le varie disposizioni, il potenziamento del potere di sindaci e prefetti e il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e vigili urbani. L’obiettivo resta sempre quello di contrastare il diffondersi di un fenomeno che, se da un lato potrebbe danneggiare i cittadini, dall’altro va analizzato nelle sue dimensioni reali, evitando di ricreare un nuovo "caso Firenze"
(CHIARA DEL PRIORE(LUMSA NEWS-05/11/07)
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