Tuesday, October 21, 2008
Inchiesta sul cristianesimo:la verità oltre la fede
ROMA- Separare la verità storica dalle convinzioni che da sempre accompagnano una religione non è facile. Soprattutto se essa sopravvive da oltre venti secoli ed è ancora oggi la più diffusa al mondo. “Inchiesta sul cristianesimo”, ultimo libro del giornalista e scrittore Corrado Augias, rappresenta il tentativo di ripercorrere la nascita e l’evoluzione della religione di Gesù a partire dalle fonti disponibili, per distruggere, come afferma l’autore, le “favolette” radicate da anni nell’opinione collettiva. Il risultato, un dialogo tra il giornalista e il docente e storico della religione cristiana Remo Cacitti, ci dà un’immagine del cristianesimo completamente diversa da quella diffusa dalla Chiesa e supportata in maniera acritica dalla maggior parte dei mezzi di informazione, a partire dalle origini. Per molti studiosi, infatti, esso non è la religione di Gesù, ma il suo vero fondatore sarebbe Paolo, che ebbe il merito di trasformare una corrente del giudaismo in un culto autonomo, da lui poi diffuso nel mondo. Così come, in origine, non si poteva parlare di un’unica religione:esistevano, cioè, più “cristianesimi”, di cui uno solo avrebbe trionfato, consolidato dall’opera politica dapprima dell’imperatore Costantino, che nel 313 riconobbe la libertà di culto, e, poi, dell’imperatore Teodosio, che ne fece la religione di Stato nel 380.
Figure come quelle di Paolo e Costantino furono, secondo Augias, decisive per l’affermazione della religione, in cui il potere politico giocò un ruolo determinante: ”Nel IV secolo – ha affermato – ci fu uno stretto legame tra religione e politica, poiché il cristianesimo era considerato a quel tempo un potente strumento di attrattiva per ricompattare l’impero”.
A essere messe in discussione non sono solo le origini della fede cristiana, ma anche alcuni suoi aspetti fondamentali: ”Inchiesta sul cristianesimo” ricorda, tra l’altro, che quasi sicuramente Gesù non affidò alcuna missione universale agli apostoli, che probabilmente Pietro non venne mai a Roma, e che il pantheon romano, formato da tante divinità ognuna con un proprio compito, venne poi ripreso dalla Chiesa con il culto dei santi. O anche che un’istituzione come il celibato ecclesiastico, come si legge nel libro, “è il portato di una tradizione senza alcun fondamento biblico né dottrinale”.
La conversazione tra il giornalista che vuole “ricostruire storicamente” la religione, come si è definito Augias nel corso dell’incontro, e lo studioso del cristianesimo tocca anche punti da secoli dibattuti dalla Chiesa, dalla natura del peccato originale al problema dell’eternità di Cristo, fino alla sua resurrezione. Gesù, in quanto nato da un padre, può essere ritenuto eterno? La resurrezione si riferisce a un cadavere sepolto e ritornato in vita oppure si può parlare solo di un sepolcro vuoto, e quindi di una presenza puramente mistica?
Temi come questi contribuiscono a rafforzare le convinzioni dei più diffidenti e a stimolare l’interesse di chi guarda alla religione con “gli strumenti della ragione” , ma allo stesso tempo per un cattolico, cresciuto con gli insegnamenti del catechismo della Chiesa, sono certamente più difficili da accettare. Da anni la religione è oggetto di battaglie, spesso dure, che contrappongono scettici e credenti, ragione e fede. Se è lecito cercare di spiegarla da una prospettiva “razionale”, lo è anche chiedersi fino a che punto sia indispensabile ricostruirne ogni minimo aspetto senza lasciare spazio al mistero e all’inspiegabilità che le appartengono per natura.
CHIARA DEL PRIORE (LUMSANEWS)
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